Comunicazione di servizio

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Come prima cosa vorrei chiedere scusa per il tempo che vi ho fatto perdere (penso poco) e che eventualmente vi farò perdere a breve (cambiando indirizzo), ma dopo alcuni fatti accaduti nell'ultima settimana (di cui più in là nel tempo parlerò.. ora non posso), ho preso una decisione: copierò questi post sul vecchio blog Furio Forever e tornerò a scrivere da là.
Ciao

Furio.

Ciclabile, terapie e desideri.

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Erano più di quindici giorni che non correvo sulla ciclabile, risale infatti a pochi giorni prima di Firenze, l'ultimo lento in pausa pranzo sotto un bel sole e con l'aria frizzante; una giornata identica a quella di oggi, se non fosse per il vento un po' fastidioso e per i ritmi di corsa molto più lenti, malgrado lo stesso impegno cardiaco.. ma non c'è fretta anzi, è il contrario, ci vuole calma.

Kikko e Furio al giro dei dodici

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Kikko ci ha fatto una gran sorpresa, in serata ha raggiunto Domodossola sciroppandosi un sacco di chilometri e si è unito ai Curottini nel classico giro invernale dei 12km; un lento si diceva io e lui.. ma si sa, anzi io dovrei saperlo, che quando si corre in compagnia dei Curottini la corsa è imprevedibile.. ne è uscito un poco prudente medio, decisamente ondulato, con bagarre partita già al 10°km ed un finale pacifico tra i quattro rimasti (Kikko, Ale il leprotto, Alexandro e Furio), dopo che il leprotto e Fera avevano creato scompiglio.
Prima di partire siamo riusciti a salutare Lucky, che pare abbia fatto amicizia con Puma Palamara..

Passi di bimbo

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Oggi, dopo la maratona di domenica, ho indossato per la prima volta le scarpe da corsa, non per uscire ad allenarmi, ma per andare a correre con il Trippetta per un paio di km su sterrati; sulle strade nei prati, tracciate dal passaggio ripetuto delle auto, abbiamo giocato al cambio del binario, mentre lui mi raccontava le sue storie fantasiose.
Dunque anche per me oggi son stati passi di bimbo, ma domani uscirò per allungarli, nella speranza che non ci siano grossi problemi.
Nella foto di inizio ottobre, quello piccolo a destra è il Trippetta, alla sinistra suo papà full jeans e più indietro si intravede il Pimpe.

Leggendo il levriero

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Ieri scendere e salire dal camion, non che guidarlo, non è stato facile, non per colpa delle gambe, del bacino o del gluteo sinistro, che in verità nel pomeriggio "bruciava" un po', ma di un inatteso blocco al collo, manifestatosi già dalla sera prima; dormire, alzarsi dal letto e rivestirsi non era stato semplice, ma durante questa notte la situazione è peggiorata ancora, ora oltre il collo ho anche la spalla che si è alzata di qualche centimetro.. e dire che oggi avrei voluto ripartire per la prima corsetta post maratona.

Firenze, che maratona!

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Apro questo blog in modo un po' improvviso, ma i giorni passano e raccontare a freddo questa mia seconda maratona ormai non è più la stessa cosa; vorrei ricordare la piacevole e breve chiacchierata con Andrea Rigo che, assieme a tante altre, mi è stata d'aiuto nella decisione definitiva di aprire un nuovo blog di corsa.
Questo sarà semplicemente un diario o poco più, ma rileggendolo vorrei continuare a ricordare certi momenti, che altrimenti andrebbero in parte persi nel trascorrere del tempo.